lunedì 11 febbraio 2008

chiara, il cane, di nuovo

adesso io mi ci rimetto di nuovo merda mi ci rimetto di nuovo che però stavolta è il contrario scopo del brano è pensare lento e riempire di merda scopo del brano, le altre volte scrivo veloce ed è tutto un sussulto e non mi sto dietro. sto scrivendo molto lentamente adesso le mie dita stanno premendo in questo momento sulla a in questo momento sulla c potrei continuare guarda c'è un momento dell'universo ora è f minuscola, cazzo pelleas et melisande, che vedi. no, già acceleri. ma perchè chiara e il cane cosa c'è che ti colpisce in un cane che attraversa una strada, ma no. cosa c'è che la mente fatica che ti colpisce in un cane portato. il cane portato il cane pensato. le ottave portate sono difficili. l'acqua è il tema. fontana ora mare c'è di nuovo il mare. perchè il cane sorride in una maniera che esce la cosa nera dai denti. voglio essere stupido, piu lento per sincronizzarmi con voi, che siete così limitati e bestie, adesso ad esempio penso che siano solo oggetti, no che siano solo il bello del brutto e ci sei riuscito per ben stavolta commenterai tu, la fontaine des avagues, ma daltronde io volevo dire che questa cosa fa veramente effetto, questo impegno, il bramante e vermeer, e dicevo sembra come insetti che dormono. come definire meglio i quartetti per archi di bartok se non come insetti che dormono. che bello gli insetti che dormono. je voudrais toucher l'eau. adesso il cane non è al guinzaglio, è un labrador enorme stampato in un cartellone di gigli gialli, si è perchè ho visto il film, ed è terribilmente grosso e campeggia, e tornerà, dicono, per cinque anni, ma io gli ho sputato nelle ciabatte, e a lei sta per cadere l'anello capisci sta per cadere l'anello nell'acqua, la sua fede di matrimonio perchè è con pelleas alla fontana. nello stesso tempo (mezzogiorno, mi pare ma nel bosco non c'è molta luce, ché sta foresta, no, è una metaf) il marito goulaud cade da cavallo. lo sapete vero, scoiattoli come finisce che goulaud gli da' delle cinghiate e pelleas il piccolo, il frére di goulaud muore come un porco a xxx. un porco a xxx vola nel cielo. ma chiara? ma scusa sei merda parli di pelleas et melisande, parli di goulaud del cavallo e del cane, del quinquennio ma chiara ma chiara ma chiaralat come non esplicarla chiara dov'è chiara. com'è che non hai scritto quella cosa dell'evocazione spiritica che c'era chiara e lo stregone o anche lory o anche larry la evocava e diceva de profundis clamavio te chiara ex tenebrisae come invocare la borghesia e l'intel che io mi faccio leccare i piedi mi faccio leccare le scarpe da ginnastica. un emistichio, un periplo, una base azotata, una base nato. che bello io ora digito f in questo momento, f, senti il suono della tastiera in questo momento era f... cosa diremo a goulaud.. la veritè la veritè e ci manderà a riprendere la bague nella caverna dove troveremo delle zecche, delle teppe. teppe albanesi filiformi che fanno i cattivi in autobus come i batteri gialli di esplorando il corpo umano che guarda caso è francese. corni, intermezzo. che hai detto chiara porta a spasso il il cane, chiara educe il cane nella strada di asfalto O di quell'altro materiale che non si può nominare chiara lo tiene al guinzaglio in maniera squisitamente polisemica, ermengarda d'asturia si sditalina con l'oloturia, e mastella è Bella. ma emilio, tu diventerai una cosa che non si può guardare e stasera la madonna, la madre donna, apparirà da bruno. mentre le gole, no le gole. nemmeno più le gole si grattano, cazzo. c'è chiara qui sotto questa poltrona, f f f che bello, sotto questa sedia gestatoria, sotto questa poltrona medicale. sotto questo sole bello pedalare ma c'è da suturare. c'è da. ansima va bien.... adesso goulaud le racconta che sta per cadere da cavallo quando è mezzogiorno e capisci gli stava per schiantare il cuore a goulaud che il suo cuore è solido e si era perso nel bosco per via del solito cinghiale. adesso vado via, lascio qui chiara che torno. vado via f f ciao ciao f.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

boia...

Anonimo ha detto...

Gli ansiolitici sono i farmaci in assoluto più usati al mondo, dopo i comuni anti-infiammatori.
Ansia, attacchi di panico, gravi e persistenti difficoltà a prendere sonno o la presenza di un sonno disturbato da prolungati risvegli notturni, hanno come conseguenza la stanchezza, l'irritabilità, la difficoltà a svolgere il proprio lavoro ed in generale provocano un peggioramento della qualità della vita.
Il miglior modo di affrontare i problemi di ansia e panico è quello di affidarsi alla terapia cognitivo comportamentale, mentre per superare l'insonnia è bene ricorrere ai programmi non farmacologici di tipo cognitivo comportamentale.
Moltissime persone, invece, ricorrono ai cosiddetti tranquillanti, farmaci che riducono la quota di ansia libera durante la veglia e facilitano il buon sonno.
I farmaci più usati sono le benzodiazepine (Tavor, Xanax, Valium, Ansiolin, En, Frontal, Lexotan, Prazene, Control, Lorans, ecc.). Esistono poi alcuni derivati benzodiazepinici (Dalmadorm, Felison, Halcion, Minias, Roipnol, ecc.) e altri farmaci che, pur avendo composizione diversa dalle benzodiazepine, hanno un effetto sedativo (Nottem, Stilnox, Buspar, ecc.). Largo uso viene fatto anche di prodotti "naturali", quali la Valeriana, il Sedatol, ecc.
Non è da sottovalutare il fatto che questi farmaci provocano, come ogni sostanza psicoattiva, dipendenza fisica e psicologica, assuefazione (= bisogno di aumentare la dose per sentirne gli effetti) e crisi di astinenza.
A meno che non intervengano gravi effetti collaterali che rendano necessaria una brusca interruzione del trattamento, la sospensione di una terapia con tali farmaci deve essere graduale (il tempo necessario per chi volesse sospendere il trattamento è da calcolare assieme ad un medico che valuti con attenzione le modalità di riduzione del farmaco).
Infatti una brusca sospensione può provocare ansia, insonnia, irritabilità, nausea, cefalea, palpitazioni, tremori, sudorazione, meno frequentemente dolori muscolari, vomito, intolleranza alle luci e ai suoni e, raramente, convulsioni e una serie di disturbi contrastanti quali: eccitazione, tristezza, delirio, allucinazioni, difficoltà a pensare e ad esprimere le proprie emozioni. (fonte: ipsico.org)

Anonimo ha detto...

l'ho letto ora.

Anonimo ha detto...

Ma cos'è? Un sogno??? Sembra una scritta compulsiva..non c'è armonia..non c'è filo logico. Sono curiosa di sapere quali sentimenti dettano questo scritto, perché non si capisce..Rabbia?Nostalgia?..booh

mazeppa ha detto...

no no cerco di scrivere in presa diretta quello che ho in testa.
però non lo hai letto con attenzione questo è certo. l'ansia non centra nulla, cmq ;)

Anonimo ha detto...

Troppi films o opere teatrali fanno male...
tSola nella confusione, nella delusione di lui che ha rinnegato tutto (ma non successivamente, da SUBITO..parlando di "malintesi", cadendo dalle nuvole, nonostante avesse capito tutto benissimo..nonostante si fossero capiti entrambi). Così il cuore di Melisande si è rotto. Si è rotto. Perché se l'amore-non-corrisposto è pungente, l'amore-illuso uccide. E Pelleas? SILENZIO. Niente spiegazioni, niente preoccupazioni, niente. Poi, inizia a far passare Melisande come una "poco di buono", senza alcun rispetto..di un affetto,per lo meno. Quale egoismo più grande?..Di chi gioca con i sentimenti veri, poi celandosi e cercando vendetta. Vendetta di che poi? Di che? Se Pelleas non ha mai amato Melisande...Cos'è che gli ha fatto rabbia?Che lei non sia corsa da lui per averlo a tutti i costi?Bhe...troppo facile.Troppo facile ancorarsi a questi "giubbotti di rabbia".
Ora il cane si è ribellato al guinzaglio, perché ha capito che se ci fosse restato..avrebbe perso Chiara una volta per tutte. Lei è libera da Pelleas. Ha aperto gli occhi. Ha capito il valore di questo barboncino tramutato in labrador..che corre sveglio e libero a cavallo per difenderla e accorgersi dei cinghiali. I due sguazzano felici insieme nel mare, e "vanno a farsi" in prati di fiori gialli come il sole.
C.

Anonimo ha detto...

Troppi films o opere teatrali fanno male...
La trama è questa: "ex prufundis clamava Pelleas" ma lui l'ha lasciata sola. SOLA.
Sola nella confusione, nella delusione di lui che ha rinnegato tutto (ma non successivamente, da SUBITO..parlando di "malintesi", cadendo dalle nuvole, nonostante avesse capito tutto benissimo..nonostante si fossero capiti entrambi). Così il cuore di Melisande si è rotto. Si è rotto. Perché se l'amore-non-corrisposto è pungente, l'amore-illuso uccide. E Pelleas? SILENZIO. Niente spiegazioni, niente preoccupazioni, niente. Poi, inizia a far passare Melisande come una "poco di buono", senza alcun rispetto..di un affetto,per lo meno. Quale egoismo più grande?..Di chi gioca con i sentimenti veri, poi celandosi e cercando vendetta. Vendetta di che poi? Di che? Se Pelleas non ha mai amato Melisande...Cos'è che gli ha fatto rabbia?Che lei non sia corsa da lui per averlo a tutti i costi?Bhe...troppo facile.Troppo facile ancorarsi a questi "giubbotti di rabbia".
Ora il cane si è ribellato al guinzaglio, perché ha capito che se ci fosse restato..avrebbe perso Chiara una volta per tutte. Lei è libera da Pelleas. Ha aperto gli occhi. Ma è dispiaciuta per gli insulti rabbiosi verso di lui. Cmq ha capito il valore di questo barboncino tramutato in labrador..che corre sveglio e libero a cavallo per difenderla e accorgersi dei cinghiali. I due sguazzano felici insieme nel mare, e "vanno a farsi" in prati di fiori gialli come il sole.
C.

mazeppa ha detto...

se vuoi...
...boh.. ci devo pensare :)