domenica 25 maggio 2008

Cane che si morde la coda

L'aggravante fino a un terzo per i reati commessi dai clandestini lede il principio di uguaglianza?

"È la stessa aggravante che si applica al latitante. Perché lì non c'è discriminazione e qui sì? L'obiezione non esiste, è infondata".


E invece sì, Maroni, perchè equipara la condizione di latitante a quella di immigrato clandestino. Altrove ho sentito giustificare questo discorso ricorrendo all'esempio dell'aggravante di mafia, o terrorismo [Lanfranco Pace, a otto e mezzo]. Ma davvero credete che io sia così stupido? Condizioni criminali possono essere aggravanti, condizioni esistenziali, no. Tanto valeva introdurre il reato di immigrazione clandestina, che è implicito nelle stronzate che state dicendo. E' la stessa cosa. L'uno implica l'altro.

sabato 10 maggio 2008