L'aggravante fino a un terzo per i reati commessi dai clandestini lede il principio di uguaglianza?
"È la stessa aggravante che si applica al latitante. Perché lì non c'è discriminazione e qui sì? L'obiezione non esiste, è infondata".
fonte:www.repubblica.it
E invece sì, Maroni, perchè equipara la condizione di latitante a quella di immigrato clandestino. Altrove ho sentito giustificare questo discorso ricorrendo all'esempio dell'aggravante di mafia, o terrorismo [Lanfranco Pace, a otto e mezzo]. Ma davvero credete che io sia così stupido? Condizioni criminali possono essere aggravanti, condizioni esistenziali, no. Tanto valeva introdurre il reato di immigrazione clandestina, che è implicito nelle stronzate che state dicendo. E' la stessa cosa. L'uno implica l'altro.