venerdì 30 dicembre 2011
sabato 5 febbraio 2011
lunedì 28 dicembre 2009
d'uomo
The others look; they look with understanding. Louis writes; Susan writes; Neville writes; Jinny writes; even Bernard has now begun to write. But I cannot write. I see only figures. The others are handing in their answers, one by one. Now it is my turn. But I have no answer. The others are allowed to go. They slam the door. Miss Hudson goes. I am left alone to find an answer.
The figures mean nothing now. Meaning has gone. The clock ticks. The two hands are convoys marching through a desert. The black bars on the clock face are green oases. The long hand has marched ahead to find water. The other, painfully stumbles among hot stones in the desert. It will die in the desert. The kitchen door slams. Wild dogs bark far away.
Look, the loop of the figure is beginning to fill with time; it holds the world in it. I begin to draw a figure and the world is looped in it, and I myself am outside the loop; which I now join--so--and seal up, and make entire.
The world is entire, and I am outside of it, crying, "Oh save me, from being blown for ever outside the loop of time!"'
Ora prende il pezzetto di gesso e scrive cifre, sei, sette, otto e poi una croce e poi una riga sulla lavagna. Qual è la risposta?
Gli altri guardano; guardano e capiscono. Louis scrive; Susan scrive; Neville scrive; Jinny scrive, anche Bernard ha cominciato a scrivere. Io, invece, non posso. Non vedo che cifre. Gli altri porgono le loro risposte, una per una. Ora tocca a me. Ma non ho nessuna risposta da dare. Gli altri hanno il permesso di andare. Sbattono la porta. Miss Hudson se ne va. Mi han lasciata sola a trovare la risposta.
Le cifre ora non significano più nulla. Il significato è sfumato. L'orologio ticchetta. Le due lancette sono carovane che marciano attraverso il deserto. Le sbarre nere sul quadrante dell'orologio sono oasi verdi. La lancetta lunga ha marciato avanti in cerca d'acqua. L'altra incespica dolorosamente tra i sassi arroventati. Morirò nel deserto. La porta di cucina sbatte. Cani infuriati abbaiano in lontananza.
Guarda, il cerchio del numero comincia a riempirsi di tempo; contiene in sé il mondo. Comincio a scrivere il numero e il mondo è dentro il cerchio, io invece sono fuori; e ora chiudo il cerchio, ecco, ora è concluso.
Il mondo è concluso, e io sono rimasta fuori e grido "Salvatemi, non voglio esser soffiata via per sempre dal cerchio del tempo!".
Virginia Woolf, The Waves (1931)
giovedì 3 dicembre 2009
mercoledì 3 giugno 2009
IV. death by water
Phlebas the Phoenician, a fortnight dead,
Forgot the cry of gulls, and the deep seas swell
And the profit and loss.
A current under sea
Picked his bones in whispers. As he rose and fell
He passed the stages of his age and youth
Entering the whirlpool.
Gentile or Jew
O you who turn the wheel and look to windward,
Consider Phlebas, who was once handsome and tall as you.
T.S.Eliot (da The Waste Land, 1922)
domenica 15 marzo 2009
domenica 8 marzo 2009
heiligenstadt
la mia sensibilità artistica è basata su colossali fraintendimenti, sbrigativa superficialità, superbia e isteria. io non so ascoltare, non so leggere, non so suonare, non so vedere, né ricordare. questa non è un'ammenda né una dichiarazione d'intenti, è una frase. non è un appello, né una provocazione, né un cave canem. non so. déz oll fòlcs.